mercoledì 27 settembre 2023

 Dei sette re tradizionali di Roma, gli ultimi tre erano senza dubbio di origine etrusca e i loro regni hanno lasciato nella città molte tracce dell'influenza etrusca. Gli Etruschi erano grandi costruttori e gli unici edifici di rilievo che Roma possedeva, fino a un periodo molto più tardo, furono eretti sotto questa dinastia. Si dice che i nomi di questi re fossero LUCIO TARQUINIO PRISCO, SERVIO TULLIO, suo genero, e LUCIO TARQUINIO SUPERBO.

Sotto il primo di questi re fu costruito il bel tempio di Giove CAPITOLINO, sul Campidoglio, e vicino i santuari di Giunone e Minerva. Questo tempio di Giove era chiamato CAPITOLIUM e da esso deriva la parola CAPITOLO. Era considerato il centro della religione e dell'autorità romana e a volte vi si riuniva il Senato.

Si dice che durante questo regno sia stata costruita anche la famosa CLOÁCA MAXIMA, o grande fogna destinata a drenare la Campagna. Questa fogna era così ben costruita che è ancora utilizzata.

Sotto il secondo re di questa dinastia, Servio Tullio, la città fu circondata da una cinta muraria che comprendeva i colli Palatino, Quirinale, Celio e Aventino, e anche il Gianicolo, che si trovava sulla sponda opposta del fiume e che era collegato alla città da un ponte (pons sublicius).

Anche l'istituzione della nuova organizzazione militare, menzionata nel capitolo precedente, è stata attribuita a questo re.

L'allievo noterà la somiglianza tra queste riforme di Tullio e quelle di Solone di Atene, vissuto più o meno nello stesso periodo. Così l'influenza greca si fece sentire presto a Roma.

Durante il regno di Tullio fu eretto sull'Aventino un tempio in onore di DIÁNA, utilizzato da tutte le città latine.

Tarquinio Superbo aggiunse all'AGER ROMÁNUS il territorio della città di GABII e impiantò due colonie militari, che in seguito andarono perdute. La dinastia dei Tarquini terminò con il rovesciamento di questo re e si instaurò una Repubblica, che durò fino alla morte di Giulio Cesare.

(traduzione da Ancient Rome : from the earliest times down to 476 A. D. by Robert F. Pennell)

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